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Il Funzionamento delle Fosse Imhoff Prefabbricate in Cemento

Approfondimento mirato a descrivere il corretto funzionamento di una fossa imhoff, applicabile alle fosse sia di tipo rettangolare che circolare, esplicando anche cosa sono i comparti di sedimentazione e di digestione e la loro funzione.

Le Fosse Imhoff, prefabbricate in cemento e non, costituiscono il primo esempio nella tecnica della depurazione delle acque reflue, di impianti compatti di tipo combinato.

Una fossa Imhoff, indipendentemente dalle sue dimensioni ed indipendentemente dalla forma visibile esterna del manufatto, rettangolare o circolare, è un impianto di sedimentazione pensato per il trattamento delle acque reflue di piccoli insediamenti urbani ed è costituita da "vasche a due piani", ovvero suddivise in due comparti distinti:
1. Comparto di Chiarificazione Superiore, adibito alla sedimetazione dei solidi sospesi presenti nei liquami in entrata (zona grigia dello schema in sezione).
2. Comparto di Digestione, adibito all'accumulo e alla fermentazione anaerobica delle sostanze organiche precipitate dal comparto di chiarificazione sovrastante.

Come funziona la fossa Imhoff?
Nel comparto superiore dell'impianto adibito alla chiarificazione, i solidi sospesi presenti nei liquami in entrata precipitano attraverso fessure di comunicazione nel sottostante comparto.
Nel sottostante comparto di digestione, adibito all'accumulo e alla fermentazione anaerobica delle sostanze organiche precipitate dal comparto di chiarificazione sovrastante, le sostanze organiche vengono trasformate principalmente in acqua, anidride carbonica e gas metano, mentre la parte inorganica va a costituire i fanghi che si depositano sul fondo.


E' molto importante che la conformazione delle due lastre che formano la tramoggia di sedimentazione (si sovrappongono) è studiata in modo che i gas che si sviluppano nel comparto inferiore di digestione non abbiano ad interferire con il processo di sedimentazione del comparto superiore.
Il prodotto concentrato della decantazione viene definito "fango" e necessita di almeno 60 giorni a circa 20°C, oppure di 100÷120 giorni a temperature inferiori ai 10°C, per la sua mineralizzazione.
Il fango così "stabilizzato" rimane depositato sul fondo della vasca, fino alla sua rimozione che avviene attraverso le tubazioni predisposte per l'estrazione ovvero mediante pescaggio, effettuato dal fondo del bacino in più punti, tramite autobotti. Il fango digerito da estrarre ha un colore molto scuro, pH maggiore o uguale a 7 e un odore non molesto.

L'estrazione deve essere fatta periodicamente e la periodicità del prelievo dipende esclusivamente dall'utenza e dalla dimensione della vasca.

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